![Provette](https://static.wixstatic.com/media/11062b_690d86d7fd9344838d1a245786885925~mv2.jpg/v1/crop/x_11,y_0,w_7979,h_4501/fill/w_740,h_415,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/Provette.jpg)
STRUMENTI di LAVORO
• Giambattista Rosato
Scuola e rilevazione statistica delle
assenze del personale
• Attilio Varengo
C0s'è e quanto vale il cuneo fiscale?
Cos'è e quanto vale
il cuneo fiscale?
Che cos' è esattamente il cuneo fiscale? Che effetti avrebbe prodotto, concretamente,
una sua mancata conferma?
Quanto vale, in termini salariali,
averlo reso strutturale,
come chiedevano i sindacati
e come prevede la legge di bilancio
per il 2025?
![VARENGO.jpg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_b09d1a6d0d674a96aff880710c31ca08~mv2.jpg/v1/crop/x_0,y_504,w_3024,h_3024/fill/w_207,h_207,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/VARENGO.jpg)
Segretario Nazionale CISL Scuola
![VARENGO.jpg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_b09d1a6d0d674a96aff880710c31ca08~mv2.jpg/v1/crop/x_0,y_504,w_3024,h_3024/fill/w_355,h_355,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/VARENGO.jpg)
L’espressione “cuneo fiscale” è ricorrente nelle cronache politico-sindacali, trattandosi di un argomento molto dibattuto specialmente quando sono in discussione manovre economiche nelle quali il tema del costo del lavoro e della tassazione dei redditi occupa sempre un posto di rilievo.
È stato così anche in occasione dell’esame della legge di bilancio per il 2025, nella quale la riduzione del cuneo fiscale è uno degli interventi su cui la CISL ha espresso un giudizio positivo, considerandolo in linea con un obiettivo da tempo perseguito, quello di incrementare il valore netto delle retribuzioni, fermo restando il loro ammontare lordo: obiettivo perseguito dalla CISL, ma a dire il vero presente in piattaforme condivise unitariamente anche da tutte le alle altre sigle sindacali.
Nel confronto che ha riguardato in modo specifico la stesura della legge di bilancio in corso di approvazione alle Camere, si trattava in sostanza di dare carattere strutturale a una riduzione già in atto, ma avente carattere straordinario e provvisorio, i cui effetti erano destinati a cessare con l’anno 2024. Ci sembra utile e opportuno fornire qualche elemento di conoscenza in più su questo tema, anche al fine di poterne valutare in modo compiuto e adeguato l’incidenza sulle retribuzioni nette degli interventi previsti in legge di bilancio.
COS’È IL CUNEO FISCALE
Per cuneo fiscale si intende la somma delle imposte (dirette, indirette e dei contributi previdenziali) che pesano sul costo del lavoro, sia per quanto riguarda i datori di lavoro, sia per quanto riguarda i dipendenti.
In sostanza con l’espressione “cuneo fiscale” si intende la differenza tra lo stipendio lordo a carico del datore di lavoro e la busta paga netta percepita dai lavoratori dipendenti, che può essere facilmente espressa in termini percentuali.
Le componenti del cuneo fiscale sono, in definitiva, tre:
1. le imposte personali sul reddito a carico del lavoratore (comprendono l’IRPEF e le addizionali regionali e comunali);
2. i contributi previdenziali a carico del lavoratore (per la scuola sono dell’11,15%: 8,80% INPDAP, 0,35% Fondo credito, 2,5% sull’80% della retribuzione Opera di previdenza-TFR);
3. i contributi a carico del datore di lavoro (24,2% INPDAP, 5,68% Opera di previdenza-TFR, 1,61% disoccupazione).
Tra i vari provvedimenti che, nel tempo, hanno inciso in maniera non strutturale, sul cuneo fiscale possiamo ricordare:
- la Legge 234/2021 (legge di bilancio per il 2022), che aveva introdotto un taglio del cuneo fiscale dello 0,8% per i redditi fino a 35.000 euro;
- il Decreto-Legge 115/2022 (c.d. “Aiuti bis”), che aveva previsto a un ulteriore taglio dell’1,2%, portando la riduzione al 2% per i redditi fino a 35.000 euro;
- la legge di bilancio per il 2023, che ha confermato il taglio del cuneo per i redditi fino a 35.000 euro e ha provveduto a tagliare ulteriormente il cuneo dell’1% (totale 3%) per i redditi fino a 25.000 euro;
- infine, il Decreto-Legge “Lavoro” del 2023, con cui è stato introdotto un ulteriore taglio del cuneo fiscale a partire dal mese di luglio 2023 fino dicembre 2023. Il nuovo intervento aumenta dal 3% al 7% il taglio del cuneo per i redditi fino a 25.000 euro e dal 3% al 6% per i redditi fino a 35.000 euro;
- la Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio per il 2024), che ha confermato, per il solo 2024, gli interventi già in atto.
QUAL È ATTUALMENTE LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE
Per il 2024 la riduzione del cuneo contributivo è stata confermata nella seguente misura:
- 7% per i redditi fino a 25.000 euro
- 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Secondo le stime più accreditate, in media, la riduzione attualmente in vigore incide sulla busta paga con un incremento superiore ai 100 euro mensili netti. L’attuale meccanismo di riduzione, però, produce effetti che ne limitano il vantaggio economico, in quanto determina un aumento del reddito tassabile, con conseguente aggravio del carico fiscale.
DOVE SI PUÒ VEDERE IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE NELLA BUSTA PAGA
Il taglio del cuneo fiscale in busta paga con il codice …/ERO Esonero IVS 2023 – AC corrisponde al 7% di tutte le competenze fisse riportate sul cedolino (se il reddito di lavoro è inferiore ai 25.000 euro), ovvero del 6% di tutte le competenze fisse riportate sul cedolino (nel caso in cui il reddito sia superiore ai 25.000 euro ma inferiore ai 35.000).
ESEMPIO DI CEDOLINO
DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO PER IL 2025
Nel Disegno di legge di Bilancio per l’anno 2025, il taglio del cuneo fiscale viene dapprima confermato e poi reso strutturale, attraverso una modalità di applicazione diversa rispetto al passato. In particolare, non ci sarà più il taglio del cuneo contributivo del 6 o 7% per i redditi fino a 35mila euro, ma una combinazione di indennità esenti da tasse (sulla falsariga del bonus Renzi) per chi ha redditi fino a 20mila euro e, per chi guadagna di più, un sistema di detrazione fiscale. Viene infatti previsto che:
- per i redditi fino a 20mila euro ci sarà un’indennità esente, che va dal 7,1% per chi guadagna fino a 8.500 euro, fino al 4,8% per chi guadagna fino a 20mila euro;
- per chi guadagna tra 20mila e 32mila euro, ci sarà una detrazione fissa di 1.000 euro;
- oltre i 32mila euro la detrazione diminuirà gradualmente fino ad azzerarsi a 40mila euro.
Queste modifiche dovrebbero portare vantaggi in busta paga pari o leggermente superiori a quelli del 2024. Si estenderà, inoltre, la platea dei beneficiari, tenuto conto che, grazie all'innalzamento della soglia massima di reddito entro la quale si ha diritto all’agevolazione, le persone coinvolte saranno circa un milione e 300mila in più. La CISL, come è noto, ha espresso sulla manovra un giudizio articolato, sottolineando i punti di dissenso (tra cui quelli riguardanti direttamente il nostro settore, esprimendo la propria contrarietà all’ipotizzato taglio degli organici del personale docente e ATA), ma anche quelli che danno risposte positive a richieste dei sindacati. Le misure sul cuneo fiscale si possono considerare certamente tali, a conferma di quanto possa essere più produttiva, in termini di risultati ottenuti, un’azione sindacale che si esprime con determinazione nelle sedi di confronto e di negoziato (per quanto si possa usare questo termine quando di parla di una legge), evitando esasperazioni conflittuali nelle quali il piano dell’azione sindacale e quello della dialettica politica tendono a confondersi.
![cedolino-cuneo-sef.jpg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_ced18d0a1abf4f94ad8b61e9fcef0b61~mv2.jpg/v1/fill/w_892,h_633,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/cedolino-cuneo-sef.jpg)