![abstract Background](https://static.wixstatic.com/media/11062b_acff88267c0545feb11be9263507ef01~mv2.jpg/v1/crop/x_11,y_0,w_7979,h_4501/fill/w_740,h_415,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/abstract%20Background.jpg)
• Anna Armone
La competenza esclusiva
del collegio dei docenti e la normativa
• Elio Formosa
I datori di lavoro ringraziano...
APPROFONDIAMO
I datori di lavoro
ringraziano...
Da anni nella galassia dell’istruzione pubblica non statale si combatte una singolare guerra che vede protagonisti una moltitudine di sigle sindacali,
la cui rappresentatività è al di sotto delle due cifre. L’obiettivo è quello della ricerca del massimo consenso
tra i datori di lavoro, depotenziando
i CCNL di alta gamma.
![formosa.jpg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_a23e2525da0c4c04b6ba200192d57786~mv2.jpg/v1/crop/x_0,y_504,w_3024,h_3024/fill/w_207,h_207,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/formosa.jpg)
Già Segretario Nazionale CISL Scuola,
è stato direttore del CFP della provincia di Frosinone
![formosa.jpg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_a23e2525da0c4c04b6ba200192d57786~mv2.jpg/v1/crop/x_0,y_504,w_3024,h_3024/fill/w_355,h_355,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/formosa.jpg)
So di essere brutale, ma questa domanda deve essere posta in questo modo, senza troppi giri di parole. Quanto valgono 170.000 lavoratrici e lavoratori? La risposta è del tutto ovvia, pesano e valgono tanto, tantissimo. Valgono e pesano lo stesso anche se sono i lavoratori del settore educativo, scolastico, formativo pubblico, ma non statale?
Sì, certo, ma non per tutti e per ragioni spesso estranee agli interessi di categoria. Verso questo bacino di “utenza”, verso queste lavoratrici e lavoratori dipendenti, oppressi da sempre dalla annuale minaccia della precarietà occupazionale si è scatenata una tale attenzione attrattiva e una tale copiosa presenza di CCNL da superare ogni altra categoria. È una situazione paradossale che solleva qualche sospetto e ancora una domanda. Perché una categoria così debole, spesso vituperata, ha attratto una pletora di organizzazioni sindacali poco o per niente rappresentative? Perché ad esempio un sindacato è disposto a contrattare e firmare in solitudine un CCNL in concorrenza con altri CCNL?
Verrebbe da dire che i motivi sono quelli propri di ogni organizzazione sindacale, ovvero la tutela occupazionale e reddituale dei dipendenti, la loro sicurezza sui luoghi di lavoro e altro ancora, ma forse non è proprio così, forse prevale un interesse i cui confini sono molto più limitati e facilmente individuabili. Proviamo a rispondere. La CISL Scuola siede al tavolo di quattro rinnovi contrattuali, sugli oltre 30 CCNL presenti (da archivio CCNL del CNEL) nel settore educativo, scolastico e formativo non statale. La sua presenza è garanzia di diritti concreti ed esigibili, di stabilità occupazionale di qualità dell’offerta, di retribuzioni adeguate. I CCNL AGIDAE Istruzione, AGIDAE Università, FISM e Formazione Professionale rappresentano l’eccellenza nel settore dell’istruzione pubblica non statale. Le lavoratrici e i lavoratori beneficiano – solo per citare alcuni istituti – del welfare contrattuale soprattutto per quanto riguarda la sanità integrativa e la previdenza complementare, di validi diritti sindacali riconosciuti e agibili, di strumenti di tutela occupazionale, di ulteriori benefici derivanti dalla contrattazione di secondo livello, di un valido sistema di formazione in servizio.
Sta proprio nella qualità dei CCNL firmati dalla CISL Scuola la “ragione”, si fa per dire, della presenza di così tante sigle sindacali e di CCNL “concorrenti”. Queste sigle sindacali si rivolgono soprattutto alla pancia degli oltre 7.500 datori di lavoro che applicano i CCNL firmati dalla CISL Scuola (dati CNEL). Propongono a datori di lavoro, pronti ad ascoltare improvvisate e allettanti sirene, di limitare, in primis, il costo complessivo del lavoro e quindi le retribuzioni. A farne le spese, è ovvio, sono le lavoratrici e i lavoratori, i cui rapporti di lavoro sono regolati dai migliori CCNL. E così 170.000 lavoratrici e lavoratori possono valere molto, sia per l’organizzazione sindacale che firma il CCNL, sia per il datore di lavoro che contratta, condivide e soprattutto non investe sul lavoro, sul suo personale. Possono valere tantissimo principalmente per quelle sigle sindacali quasi del tutto prive di iscritti, che sperano in una crescita esponenziale da trascinamento per meriti altrui, ovvero per adesione ai loro CCNL dei datori di lavoro e con questi, giocoforza, dei dipendenti. Per questi soggetti sindacali le lavoratrici e i lavoratori rappresentano solo tessere e potere e, soprattutto, una preziosa fonte di entrate.
I datori di lavoro, non tutti ovviamente, sentitamente ringraziano.
![integrazione-inclusione-sito.jpeg](https://static.wixstatic.com/media/66b9ce_55aa5c0404904f0d8b5410f42efdbd74~mv2.jpeg/v1/fill/w_600,h_326,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/integrazione-inclusione-sito.jpeg)