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presentazione

 

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Docente, responsabile dell'Ufficio studi CISL Scuola

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Il carattere inclusivo della nostra scuola affonda le sue radici nella Carta Costituzionale, in quel primo comma dell’art. 34 che recita: “La scuola è aperta a tutti!” Monito e visione di un mondo futuro dei padri e madri costituenti che venivano dalla distruzione del tessuto civile del fascismo. Per una scuola che fa della promozione della persona e dei suoi diritti il proprio fine, l’inclusione, è uno dei connotati essenziali e irrinunciabili. Un percorso identitario che viene da lontano, e su cui prosegue il nostro impegno, a cui ci richiama l’EDITORIALE della nostra Segretaria Generale Ivana Barbacci. Dopo Benessere, Valutazione, Formazione, la PAROLA che abbiamo scelto per chiudere questo secondo anno di Scuola e Formazione web è INCLUSIONE.

 

La linea di coerenza che unisce tali parole sta nelle tematiche che hanno attraversato il dibattito sull’istruzione e sul lavoro in questo anno, ma esse esprimono anche nel contempo un’idea di scuola che cerchiamo di realizzare con riferimenti ai nostri valori, tra risorse e bisogni espressi dalla realtà intorno. I mutamenti che si sono verificati negli ultimi decenni anche nel nostro Paese, le povertà crescenti, il degrado ambientale, i processi migratori pongono alla società italiana, al nostro sistema scolastico nuovi elementi di analisi e riflessione che attendono proposte e possibili risposte. Nella rubrica NE PARLANO hanno scritto per noi:

Sabrina Boarelli che ci presenta un excursus sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, a partire dal Documento della Commissione Falcucci del 1975 che portò alla L. 517/77. Una storia caratterizzata da progressi e rivendicazioni, ma anche da continui aggiustamenti per garantire una scuola davvero accessibile a tutti.

Max Bruschi, afferma l’importanza fondamentale dell’apprendimento della L2 per realizzare l’inclusione scolastica degli alunni con background migratorio. Ciò in linea con il paradigma dell’intercultura basato sull’idea del dinamismo del rapporto tra le culture, nella consapevolezza che dei diritti civili, politici e sociali si intesse con le regole dello stare insieme in una località.

Per Luigi d’Alonzo la scuola che ha successo nell’inclusione dei suoi allievi e, quindi, anche del soggetto con disabilità, è una scuola capace di accettare le necessità personali ma, soprattutto, che sa accogliere le diversità e bisogni di ogni alunno, non avendo paura di rinnovare la propria didattica.

Dario Ianes si chiede se la scuola italiana sia ancora la più inclusiva del mondo. Al lento scivolamento regressivo di una delle migliori qualità della nostra scuola, si può opporre la cosiddetta "cattedra inclusiva", che diffonde la funzione del sostegno nella normalità del fare scuola. Un’ibridazione tra docente curriculare e docente di sostegno, forse già esistente nella pratica scolastica.

Barbara Nozzi parte dal convincimento che l’inclusione degli alunni con background migratorio e, quindi, l’apprendimento, si realizzino all’interno del contesto classe. Questi alunni hanno bisogno sin dalla nascita di contesti che offrano il maggior numero di esposizioni possibili alla lingua2 e, nel contempo, gli alunni autoctoni traggono giovamento nel loro percorso scolastico dalla presenza dei primi.

Nella rubrica APPROFONDIAMO Anna Armone affronta il tema delle competenze esclusive del collegio docenti. Esso, ad esempio, può "bloccare" l'individuazione del tutor e degli orientatori? La sentenza del TAR Lazio n. 15889/2024 ha riconosciuto legittima l’adozione di una determinazione di un dirigente scolastico che ha nominando tali figure, nonostante il parere negativo del collegio docenti.

Elio Formosa riprende, allargandola, una riflessione già iniziata sulla nostra rivista: il valore e la validità della rappresentanza. Da anni nella galassia dell’istruzione pubblica non statale si combatte una singolare guerra che vede protagonisti una moltitudine di sigle sindacali, la cui rappresentatività è al di sotto delle due cifre.

In STRUMENTI DI LAVORO Giambattista Rosato ci offre una disamina analitica dell’introduzione, dal 1° ottobre 2024, di una nuova applicazione SIDI in “Fascicolo Personale Scuola” per la rilevazione statistica mensile delle “Assenze del Personale Scolastico”.

Attilio Varengo affronta il tema del “cuneo fiscale”: che cos’è e quanto vale averlo reso strutturale?

La voce del personale scolastico nella rubrica GENTE DI SCUOLA è presente in questo numero con i seguenti autori.

Maria Andriani entra in un tema di grande attualità relativo all’uso dell’AI e dell’IA da parte di docenti e studenti, sottolineando l’utilità di questi strumenti, ma anche la necessità di un loro uso consapevole, riflessione che CISL Scuola ha condotto nell’edizione autunnale di DIDACTA, quest’anno svoltasi a Bari.

Maria Prodi su quale focus vogliamo concentrarci parlando di disabilità a scuola. Le certificazioni per disabilità scolastica sono triplicate in vent’anni: quali ne sono i motivi? Si corre il rischio di delega da parte delle famiglie e della medicalizzazione di tale condizione. Abbiamo strumenti di valutazione dell’inclusione, così come è praticata realmente, nelle nostre scuole?

Pietro Sacchelli ci propone gli scacchi come un gioco appassionante per gli studenti di ambo i sessi. Oltre a promuovere la competizione leale, sviluppano la riflessione, l’attenzione focalizzata e prolungata, il ragionamento e il pensiero anticipatorio. Un gioco utile anche in funzione delle prove INVALSI e che può potenziare le competenze relative alle discipline STEM.

Nella rubrica ARTE, CINEMA, LIBRI, MUSICA Vincenzo Alessandro ci presenta proposte di lettura focalizzate attorno ai temi dell’integrazione e inclusione, fino alla forma estrema dell’assimilazione di culture diverse.

Diego Fabbri parla degli USA multietnici e monoculturali; Gemma Volli racconta il caso Mortara e Umberto Eco illustra la differenza tra immigrazione e migrazione.

Annamaria Iantaffi ci invita a visitare “Fernando Botero, la grande mostra”, realizzata da Arthemisia presso il palazzo Bonaparte di Roma, che durerà fino al 19 gennaio. Le forme monumentali e corpulente di Fernando Botero sono da sempre il suo marchio distintivo. L’esibizione che ospita a Roma la mostra, è la più grande realizzata in Italia.

Francesco Ottonello ci propone l’ascolto de Il Messiah di G.F. Händel come un’opera di profondo significato spirituale, che parla a credenti e non credenti non solo per l’indiscussa qualità della musica, ma soprattutto per la capacità che Händel dimostra nel toccare ed enfatizzare temi universali quali la speranza e la fede.

Chiudiamo quest’anno la rubrica GRANDI TEMI - Migrazioni con Mattia Baiutti che ritiene i progetti di mobilità studentesca internazionale uno strumento di miglioramento della scuola, facendone un laboratorio di alfabetizzazione interculturale e democratica per l'intera comunità scolastica ospitante.

Michela Lonardi di “Save the Children” sostiene che da troppo tempo l’Italia attende una riforma della legge sulla cittadinanza che riconosca la realtà plurale della nostra società e uguali diritti e opportunità a chi nasce e cresce nel nostro Paese. Non si può aspettare oltre, occorre agire oggi: lo chiedono i giovani!

E infine Ulderico Sbarra con “Rotta balcanica”.

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