STRUMENTI di LAVORO
• Fabrizia De Cuia
Il lavoro a distanza
• Paola Serafin
Violenza contro il
personale della scuola
• Maria Grazia Penna
Previdenza complementare
Fondo Espero
Previdenza complementare
Fondo Espero
La pensione dei lavoratori della scuola
è destinata ad un decremento percentuale, nei prossimi anni,
con l’introduzione del sistema contributivo. Il fondo ESPERO è
una alternativa conveniente e sicura per la realizzazione di un fondo previdenziale complementare alla pensione pubblica.
Segretaria Generale della CISL Scuola del Piemonte e Vicepresidente del Fondo Espero
Tutti ci interroghiamo sul nostro futuro previdenziale: tra quanti anni andrò in pensione? A quanto ammonterà la mia pensione? Quando e quanto prenderò di liquidazione?
Le risposte sono spesso articolate, perché negli anni è cambiato il sistema pensionistico sia rispetto ai requisiti d’accesso, sia in relazione alle modalità di calcolo della pensione e della liquidazione. Ci sono poi alcune variabili da considerare: la legislazione vigente al momento dell’uscita, gli anni maturati e il periodo in cui è stata maturata la contribuzione.
Tutti coloro che sono stati assunti dopo il 1° gennaio 1996 sono soggetti al sistema contributivo1. Ne consegue, come risulta dal rapporto 2022 della Ragioneria Generale dello Stato (pag. 198), che il rapporto tra ultimo stipendio in godimento e prima pensione passerà dal 67% del 2030 al 58% dal 2040 in avanti: quali scelte operare per garantirsi una dignitosa qualità della vita anche dopo il pensionamento?
Una scelta è quella della previdenza complementare negoziale che è:
- conveniente: perché nei fondi pensione negoziali il datore di lavoro contribuisce (per il nostro Fondo per l’1% dello stipendio), e non è possibile per altre forme di investimento;
- poco costosa: tutti i proventi del fondo sono reinvestiti nel fondo stesso, a vantaggio degli aderenti e senza necessità di produrre guadagni a favore di intermediari assicurativi o finanziari;
- sicura: oltre agli organi di controllo e di gestione interni, la legislazione europea e italiana hanno costruito una rete di controlli, regole e sistemi di rendicontazione che proteggono gli aderenti da una situazione di rischio.
Ma entriamo nel dettaglio: il fondo pensione complementare dei lavoratori della scuola e della formazione è il FONDO ESPERO.
Cos’è Espero? È un’associazione senza fini di lucro, il cui obiettivo è quello di permettere di costruire una pensione complementare per bilanciare il previsto abbassamento della pensione pubblica.
È nato a seguito dell’accordo istitutivo del 14/3/2001 fra le Organizzazioni Sindacali del settore (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal, GILDA-UNAMS, CIDA) e l’ARAN.
Chi può aderire? Possono aderire a Espero:
• tutti i lavoratori della scuola statale, della Formazione Professionale e i lavoratori appartenenti ad alcuni contratti della scuola privata;
• i soggetti fiscalmente a carico dei lavoratori aderenti a Espero.
L’adesione è volontaria? Ogni dipendente decide volontariamente la propria adesione al Fondo.
Come si aderisce? È una procedura semplice, quasi completamente automatica: per i dipendenti pubblici attraverso il portale NOIPA, per i dipendenti privati attraverso il portale del Fondo.
Come si contribuisce? Per ciascun dipendente al Fondo vengono versate:
• quote a proprio carico: l’aderente sceglie la percentuale di versamento a partire dall’1%obbligatorio, tale percentuale può essere variata successivamente;
• quote a carico del datore di lavoro (1%);
• quote di TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturate nell’anno.
La contribuzione è versata mensilmente e calcolata in percentuale sullo stipendio in godimento. Quando si entra nel fondo si può scegliere come investire i versamenti? Attualmente il Fondo offre due possibili comparti:
CRESCITA – Obiettivo: realizzare una rivalutazione del capitale investito nella misura del 2% di incremento del valore oltre l’inflazione. Orizzonte temporale: medio.
Grado di rischio: medio.
GARANZIA - Obiettivo: replicare la rivalutazione del TFR rispondendo alle esigenze di un associato ormai prossimo alla pensione o avverso al rischio finanziario. Orizzonte temporale: breve. Grado di rischio: basso.
Altre informazioni? Il TFR dei dipendenti pubblici è accantonato figurativamente presso l’INPS Gestione ex INPDAP, che provvede a rivalutarlo secondo il tasso di rendimento del comparto di appartenenza scelto dall’associato e a conferirlo al Fondo al momento della cessazione del rapporto di lavoro. È anche possibile versare contributi UNA TANTUM per acquisire un vantaggio rispetto alla deducibilità di imposta.
Quali prestazioni offre Espero?
Prima del pensionamento
• Anticipazione: dopo almeno 8 anni di iscrizione al fondo è possibile richiedere un’anticipazione dell’intera posizione accumulata (contributi lavoratore, contributi del datore di lavoro, rivalutazioni maturate) o una sua parte per acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé o per i figli, spese sanitarie e interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche competenti, spese sostenute durante la fruizione dei congedi per la formazione continua.
• Riscatto: in caso di cessazione del rapporto lavorativo prima del raggiungimento dei requisiti per l’erogazione delle prestazioni pensionistiche, l’iscritto al fondo potrà chiedere il riscatto del montante maturato.
• Trasferimento: trascorsi tre anni dall’adesione a Espero l’iscritto al fondo può decidere di trasferire il montante maturato in un’altra forma pensionistica senza essere soggetto a tassazione.
• Decesso prima del pensionamento: in caso di decesso dell’associato pubblico prima del suo pensionamento la posizione maturata nel Fondo viene riscattata dal coniuge, in mancanza del coniuge, dai figli, in mancanza del coniuge e dei figli, dai genitori se fiscalmente a carico dell’iscritto, in mancanza dei suddetti soggetti, dal beneficiario precedentemente designato dall’iscritto.
Dopo il pensionamento il Fondo eroga la pensione complementare sia sotto forma di rendita, sia sotto forma di capitale.
La posizione maturata può essere percepita fino ad un massimo del 50% sotto forma di capitale e per la rimanente parte sotto forma di rendita mensile, oppure sotto forma di capitale al 100% se l’importo della pensione maturata nel fondo risultasse inferiore all’assegno sociale.
In caso di decesso dopo il pensionamento: al momento del pensionamento l’iscritto può designare un beneficiario, sottoscrivendo una rendita “reversibile”.
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1 Per approfondire https://www.covip.it/sites/default/files/evoluzionedelsistemapensionistico.pdf.