top of page

Fondo Espero
e consenso consapevole 


 

L’accordo firmato a novembre tra OO.SS.

e MIM regola le modalità di espressione della volontà di aderire al Fondo Espero, anche attraverso il silenzio-assenso.

Per una scelta consapevole, la CISL Scuola proporrà iniziative di formazione

e consulenze specifiche

presso le sedi territoriali. 

Penna.jpg

Segretaria Generale della CISL Scuola del Piemonte

e Vicepresidente del Fondo Espero

Penna.jpg

Abbiamo visto in più occasioni che il “gap previdenziale”, ovvero la differenza tra ultimo stipendio e prima pensione, aumenterà nel tempo: le previsioni portano a pensare che tra l’ultimo reddito e il primo assegno previdenziale, nel 2035, la differenza sarà superiore al 35%. 

Sappiamo anche che molti lavoratori e lavoratrici della scuola stanno già pensando al proprio futuro attraverso forme di previdenza complementare di natura privatistica. La sempre maggior consapevolezza che il rischio del “buco previdenziale” abbassi il tenore e la qualità della vita delle future generazioni, ci porta a guardarci intorno: 

Se osserviamo le adesioni alla previdenza complementare in tutti i comparti (pubblici e privati), notiamo che molti investimenti sono effettuati attraverso società finanziarie che operano sicuramente con garanzia e protezione del capitale versato, ma hanno un carico di costi superiore a quello che un fondo negoziale propone, con un’evidente convenienza economica per l’aderente alla previdenza di natura contrattuale: a parità di versamento, se minori sono le spese, maggiore è il capitale che contribuisce alla creazione della propria posizione. 

Per il comparto istruzione è funzionante e ben strutturato il Fondo Espero, costruito attraverso un accordo tra Ministero e Organizzazioni Sindacali proprio per creare per i pensionati del futuro una protezione sociale attraverso l’erogazione di una rendita sotto forma di pensione complementare. 

Il 16 novembre è stato firmato all’ARAN un importante accordo in applicazione dell’articolo 1 comma 157 della legge 205/2017; riguarda la regolamentazione delle modalità di espressione della volontà di aderire al Fondo Scuola Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, e la relativa disciplina di recesso del lavoratore. Si rivolge a coloro che sono assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2019 e prevede di fatto un canale prioritario e automatico per l’adesione alla previdenza complementare. 

 

Il termine tecnico è “silenzio assenso” ma a noi piace chiamarlo “consenso consapevole”, perché la partecipazione alla scelta sul proprio futuro è dirimente. 

Si tratta di uno strumento utile a condurre gli aderenti ad una scelta partecipata e consapevole, sapendo che il tempo è una risorsa: prima ci si preoccupa e si investe sul proprio futuro pensionistico, più ci si garantirà una copertura economica e di conseguenza una qualità della vita dignitosa post lavoro. 

È sulla base di questi principi che la CISL Scuola, con altre Organizzazioni Sindacali, ha fortemente perseguito la strada tracciata nell’accordo che tutela la libertà di scelta ma, nello stesso tempo, mette le giovani generazioni nella condizione di interrogarsi sul proprio futuro pensionistico e di attivarsi di conseguenza. 

COME FUNZIONA IL NUOVO PERCORSO?

  • Riguarda gli assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2019. 

  • All’atto dell’assunzione l’interessato riceve un’informativa che riporta informazioni generali sulla previdenza complementare e informazioni specifiche sul fondo. 

  • Si implementerà una fase transitoria che fornirà tutte le informazioni necessarie agli assunti negli anni scolastici precedenti alla firma dell’accordo attraverso una comunicazione personale, di cui sia garantita la ricezione e la data di decorrenza del periodo di maturazione della decisione. 

  • Nei 9 mesi successivi il lavoratore può maturare la propria decisione e quindi aderire al fondo con manifestazione espressa di volontà (attraverso i canali web e il sistema NOIPA) o comunicare alla propria amministrazione l’intenzione di non aderire al fondo. 

  • Se non manifesta l’intenzione espressa di non aderire al termine dei 9 mesi, il lavoratore è iscritto al fondo e inizierà a contribuire, ma avrà ancora 30 giorni di tempo per recedere. 

COME SI CONTRIBUISCE LA FONDO?

  • L’amministrazione versa l’1% e il lavoratore versa la quota di adesione base dell’1%, ma può decidere di aumentare questa contribuzione (e può nel tempo cambiare la percentuale di versamento). 

  • Il lavoratore versa al fondo tutto il TFR che matura dal momento dell’adesione. 

  • L’aderente può, oltre che modificare nel tempo (alzare o abbassare) la percentuale di versamento, scegliere e modificare nel tempo il comparto di investimento (Crescita o Garanzia). 

 

COSA ACCADE ORA?

L’Amministrazione (il Ministero) informerà i lavoratori interessati dell’esistenza dell’Accordo: solo dopo che l’Amministrazione avrà consegnato l’informativa al lavoratore, nella quale saranno esplicitate le modalità per l’adesione mediante silenzio-assenso o per il diniego, il lavoratore avrà nove mesi di tempo per decidere se iscriversi espressamente o dichiarare all’Amministrazione l’intenzione di non volersi iscrivere. 

Prendersi cura del proprio futuro pensionistico è importante. Proprio per il fatto che la consapevolezza è centrale per le scelte della “gente di scuola”, la CISL Scuola proporrà una serie di iniziative di formazione, assemblee dedicate e consulenze specifiche con operatori specializzati presso le sedi territoriali. 

Ulteriori indicazioni e approfondimenti sono reperibili sul sito istituzionale e sui canali social del Fondo Espero. 

schema penna sef4.jpg
immagine_2023-12-10_102337549.png
bottom of page