presentazione

Ufficio Studi CISL Scuola

L’apertura del terzo numero della rivista è costituita dall’EDITORIALE di Ivana Barbacci che ci introduce a quello che è il leitmotiv del presente numero, “la professionalità docente”. Scelta che la segretaria generale della CISL Scuola vorrebbe coincidesse con la possibile ripresa di un confronto negoziale con al centro non solo la chiusura del triennio (già concluso) 2022/24, ma anche l’avvio di quello successivo, nel quale siamo già entrati.
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Riconoscimento della competenza acquisita e valorizzazione delle funzioni svolte nell’ambito dell’autonomia scolastica, sono per la CISL Scuola le direttrici da seguire, per un modello di professionalità più “equo, moderno e motivante per tutti i docenti, senza creare nuove rigidità...Non posizioni organizzative rigide e codificate, ma di funzione, secondo le necessità individuate dai collegi dei docenti”.
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L’editoriale si chiude citando la mozione finale, unanimemente approvata dal Congresso, laddove si individua fra gli obiettivi prioritari dell’azione sindacale “la valorizzazione della professionalità docente attraverso un’evoluzione del ruolo basata su due direttrici fondamentali: un inquadramento economico stabile e il riconoscimento del maggiore impegno in incarichi aggiuntivi rispondenti alle esigenze dell’autonomia scolastica”.
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Come già detto presentando l’editoriale, il tema individuato per la rubrica NE PARLANO è la professionalità docente. Anna Armone, dall’ottica della legislazione vigente, osserva come l’attuale differenziazione orizzontale della funzione docente non porti però al riconoscimento di uno sviluppo professionale. Mettere ordine nella giungla delle figure è estremamente difficile poiché ci troviamo di fronte ad una cornice legislativa incoerente e anacronistica.
Laura Biancato sostiene il necessario riconoscimento di figure di sistema che, accanto all’insegnamento tradizionale, sono impegnate in coordinamento, progettazione e innovazione. Già riconosciute in Europa, in Italia restano prive di inquadramento contrattuale. Servono percorsi strutturati, crediti formativi e professionali per valorizzare queste funzioni e rafforzare la qualità della scuola.
Per Italo Fiorin la maggiore complessità che caratterizza oggi la scuola ha reso improponibile la gestione diretta di tutte le attività ad opera del solo dirigente. Da tempo, si è fatto largo il concetto di un suo affiancamento con altre figure professionali. Non si tratta, però, solo di coadiuvare, di alleggerire, ma di condividere, co-progettare, operare in stretta sinergia di pensiero.
Claudio Goisis conduce l’esplorazione della professionalità docente, fattore strategico per la qualità scolastica, tra riconoscimento, autonomia e nuove competenze. Occorre integrare modalità formative tradizionali con dinamiche di sviluppo professionale che rispondano alle specificità dei contesti e alle esigenze di crescita di ogni scuola.
Per Angelo Paletta con il middle management scolastico si può rendere efficace la partecipazione collettiva degli insegnanti alla vita della comunità scolastica. Esperienze internazionali offrono già modelli da cui apprendere per bilanciare regole comuni e margini di autonomia locale, anche se restano ancora da affrontare alcune questioni cruciali.
Per Damiano Previtali l’Atto Indirizzo politico del MIM per il 2025, con il riferimento all’Atto di indirizzo del CCNL 2022-2024 del Comparto Scuola, dopo anni di navigazione a vista, rappresenta un approdo possibile e interessante sul tema del riconoscimento della professionalità docente. Nella consapevolezza che ci sono ancora varie leghe da percorrere.
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Nella rubrica APPROFONDIAMO intervengono Anna Armone che ci parla di social media policy (interna) della scuola ed Elio Formosa che ci parla di parità scolastica. Per Armone la comunicazione pubblica è oggi fortemente influenzata dall’uso dei social media, il cui uso deve essere regolamentato all’interno del Codice di comportamento di ogni amministrazione. A causa dell’assenza del Codice di comportamento del personale scolastico, alle singole scuole non rimane che la regolazione interna, limitata all’applicazione della normativa comportamentale generale.
Per Formosa c’è una scuola paritaria che merita di essere attenzionata e sostenuta, ma non solo dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
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Nella rubrica STRUMENTI DI LAVORO Fabrizia De Cuia affronta il tema dell’accesso agli atti. Le forme di accesso disponibili sono tre, molteplici le differenze, per cui non esiste un indistinto e generale diritto di accesso del cittadino agli atti della PA, ma strumenti specifici che occorre imparare a usare nel modo corretto.
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Nel suo articolo per la rubrica GENTE DI SCUOLA, Lorenzo Gobbi ci presenta il docente come custode di attenzione e cura: accompagna i giovani tra fragilità e speranze, trasmettendo saperi e dignità. Professionista della vita accorta, rende possibile un incontro fecondo tra generazioni: è questa la sua professionalità.
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In GIOVANI SCIENZIATE CRESCONO, Chiara Sabatini ci introduce nei segreti della materia organica e alla possibilità che possa essere plasmata con interventi di morfogenesi cellulare. A chi spetta porre limiti alla creazione di organoidi, embrioidi e forse anche umanoidi?
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In TEMA LIBERO Giorgia Pelosi ci presenta il progetto “La scuola del BenEssere”, promossa da Archivio Disarmo, in cui il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo sono stati affrontati in alcune scuole romane, secondo la metodologia della peer education.
Per Rosy Russo il digitale è un innesto ormai divenuto organico nella cultura contem-poranea; dunque, per chi opera e vive la scuola, sono indispensabili percorsi educativi integrati, con particolare attenzione alla consapevolezza linguistica e quindi all’uso corretto del linguaggio, soprattutto nei social. Occorre educare a scegliere parole che non siano O_Stili!
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ARTE CINEMA LIBRI MUSICA si apre con Vincenzo Alessandro che recensisce la trilogia del professore di informatica Nello Cristianini sull’evoluzione della nuova tecnologia dell’Intelligenza artificiale.
Per Teresa Fallavollita la serie televisiva britannica “Adolescence”, diffusa da Netflix nelle scuole britanniche, mette il mondo degli adulti sul banco degli imputati: la scuola, la famiglia, la società che sembra abbiano abdicato alle loro funzioni educative.
Francesco Ottonello presenta due inni: Il Canto degli Italiani di Mameli e l’Inno alla gioia di Beethoven. Hanno origini, funzioni e visioni profondamente diverse, ma entrambi sono simboli potenti di identità collettiva.
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Per GRANDI TEMI di quest’anno, l’Ambiente, Francesca Cucchiara ci parla della necessità di custodire il creato, partendo dalle piccole iniziative diffuse sul territorio. Dalla gestione condivisa degli spazi pubblici alle Assemblee cittadine per il Clima, le città italiane stanno diventando laboratori di una nuova consapevolezza ecologica e sociale.
Elena Granata sollecita un’educazione allo sguardo che risvegli l’interesse, la meraviglia e la responsabilità verso l’ambiente, formando cittadini attenti, capaci di connessioni e di cura. La curiosità, naturale nei bambini, viene spesso soffocata dalla scuola; recuperarla è oggi un gesto politico e pedagogico necessario.
Il numero si chiude con la vignetta di Ulderico Sbarra in cui amaramente gli animali sono trasformati in nuovi abitanti delle città, sommerse dai rifiuti.
